
In tutti i paesi esistono
lingue regionali. Eppure, nell’epoca della globalizzazione, è importante non dimenticare le proprie radici per mantenere la propria identità. In Francia, nella regione
Provenza-Alpi-Costa Azzurra, si parlano diverse lingue regionali.
Un tempo, infatti, esistevano due famiglie di lingue romanze: la lingua d’Oïl, parlata al nord, e la lingua d’Oc, parlata nel sud della Francia. Tra queste c’è il nizzardo, o "nissart", se preferisci. È una varietà regionale dell’occitano parlata a
Nizza e nei villaggi circostanti.
Sappi che la storia della città di Nizza è molto antica. La città, che in origine si chiamava Nikaia, in seguito fece parte del Regno di Piemonte-Sardegna e fu annessa alla Francia nel 1860.
Il nizzardo, infatti, è una vera lingua con proprie regole grammaticali. Ad esempio, in nizzardo i sostantivi non prendono la “s” del plurale. Solo gli articoli e gli aggettivi si declinano al plurale. Così, *lo professor* (il professore) diventa *lu professor* al plurale.
È più facile del francese, vero? Ora impariamo un po’ di vocabolario. Così sarai prontə a parlare il nizzardo quando verrai in Costa Azzurra. Si parte! “Come va?” si dice *coma va?* e “buona giornata” si dice *boana jornada*. Sai cosa significa *can* in nizzardo?
Vuol dire “cane”. Allo stesso modo, un *tchiné* è un bambino e un *babatchou* è una persona stupida. Per dire “sono di qui”, devi dire *sian d’acqui*. Ultima cosa: se senti parlare di *ratapignata*, non è una specialità locale ma il termine che indica un… pipistrello. Infatti, questo piccolo animale è da tempo simbolo del popolo nizzardo.
In realtà, le lingue regionali interessano tutte le fasce della popolazione. A Nizza, quasi 1500 studenti studiano il nizzardo al liceo, e ogni anno più di 400 lo scelgono come materia all’Esame di Stato. Esistono anche associazioni che offrono corsi gratuiti. Quindi, non perdere tempo e vieni a scoprire la cultura e la lingua di Nissa la Bella!